02 December, 2014

Un film, due vecchi libri e le polpette di pane


L'altra sera ho visto Interstellar e, mettendo da parte i riferimenti di fisica, che non hanno nessuna chance di essere afferrati dai miei neuroni, mi è venuta in mente una vecchia pubblicazione, I limiti dello sviluppo, il rapporto commissionato dal Club di Roma al Massachussets Institute of Technology e pubblicato nel 1972. Sì, esatto, 42 anni fa.
Benché la narrazione del film indicasse - al solito - una causa esterna alla catastrofe ambientale (questa volta però non sono i russi ma una malattia del grano), la necessità di trovare nuovi mondi adatti alla sopravvivenza umana è molto in linea con le difficoltà attuali. La buona notizia è, che essendone noi in larga parte i responsabili, possiamo fare ancora molto prima di saltare su un'astronave alla volta dell'iperspazio.

La soluzione indicata ne I limiti dello sviluppo è molto semplice e sensata: crescere in modo equilibrato e armonioso, senza chiedere al nostro pianeta più di quanto possa darci. Questo concetto l'ho ritrovato pari pari in un'altra opera geniale: La città come storia di Lewis Mumford, pubblicato nel 1961. Sono molti anni quindi che sappiamo cosa dobbiamo (dovremmo?) fare per salvarci senza per forza ripiombare nell'età della pietra. Una di queste cose è sprecare di meno.

Con il pane raffermo mi piace preparare delle polpette:

200g di pane raffermo di qualunque tipo (bianco, segale, ai cereali..)
mezzo litro di latte
100g di stagionato morbido di Fadda, oppure un altro formaggio semiduro (emmenthal, asiago...)
qualche cucchiaiata di sugo di pomodoro
parmigiano
2 uova
sale, pepe
farina di mais per impanare

Mettete il pane tagliato a pezzetti il più possibile piccoli in una ciotola insieme al latte e lasciatecelo per un'oretta.

Quando il composto avrà preso una consistenza papposa strizzatelo, trasferitelo in un'altra ciotola e aggiungete le uova, il parmigiano, il formaggio tagliato a dadini, sale e pepe. Con le mani umide formate delle palline che passerete nella farina e metterete a rassodare in frigo per una mezz'ora, o comunque il tempo che avete previsto per la cottura. Cuocete in forno a 180 gradi per una ventina di minuti.

A metà cottura aggiungete il pomodoro. Una variante è lasciarle bianche e servirle con una crema ottenuta sciogliendo in un pentolino del gorgonzola con qualche cucchiaiata di latte.

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