28 January, 2015

Torta d'inverno

Ieri sera, Anna, la mia maestra di conversazione "americana", mentre parlavamo della California, mi ha ricordato un libro straordinario, Furore di John Steinbeck. Parlavamo dell'ansia di vita e della disperazione degli uomini e delle donne in viaggio verso l'ovest, verso il paese dove "...basta stendere la mano e raccogliere un'arancia". In effetti la California è ancora un piccolo paradiso nel grande paese delle opportunità, gli Stati Uniti.

Le mie arance vengono dall'Abruzzo, dall'azienda di Diego D'Aloisio, e probabilmente non sono così grandi e così belle come le cugine d'America, ma ugualmente preziose. Prima della lezione avevo preparato una ciambella, mettendo insieme l'arancia, la vaniglia e la mandorla.
200g farina di mandorle
100g farina 0
3 uova
mezza bacca di vaniglia
due arance
150g di zucchero di canna
1 bustina di lievito

Montate le uova con lo zucchero molto a lungo, in modo che incorporino più aria possibile. Quando sono quasi bianche e spumose, aggiungete il succo di tre arance, la loro buccia grattugiata e i semini di mezza bacca di vaniglia.Quindi aggiungete gli ingredienti solidi: le due farine e il lievito. Se lo avete, non ci sta male un sentore di liquore da femmine, tipo un Cointreau ma anche uno Strega. Il composto dovrà essere liscio e cremoso, se è troppo liquido aumentate leggermente la dose di farina. Mentre il forno statico si scalda, imburrate e infarinate una teglia, versate il composto e infornate a 180 gradi per almeno venti minuti.

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