04 March, 2015

Ruvido, ma non troppo




Ai tempi del mio apprendistato teatrale, compiacere, consolare, o forse anche solo entrare in empatia con il pubblico era visto come un approccio da furbetti, uno scansare il dovere morale di spiattellare dolore ad angoscia. Occorreva onorare il santo nume Antonin Artaud e gli echi di Van Gogh suicidato dalla società, trasmutare magicamente la propria sofferenza in arte. Ma, vivaddio, a vent'anni i miei asparagi erano appena spuntati, e di tormenti esistenziali ne sapevo pochino. Del teatro mi piaceva - e mi piacciono ancora - lo stare dentro uno spazio e un tempo definiti, la gioia del corpo che si inventa altro da sé, la musicalità delle voci. Perché un gruppo di ragazzi poco più che adolescenti dovesse flagellarsi è una cosa che tuttora, a molti anni di distanza, non capisco.


Mi vengono questi pensieri ora che addolorata lo sono veramente, e tutto quel che posso fare è preparare una torta. Ho fatto questo dolce tipico trentino perché la ruvidezza del grano saraceno è temperata dalla massiccia presenza del burro e dalle uova, e il palato è sorpreso da sensazioni contrastanti.

150g farina di grano saraceno
100g farina 0
150g farina di mandorle
200g zucchero di canna
5 uova
250g di burro
mezza bacca di vaniglia
1 bustina di lievito
q.b. di latte di mandorle
250g di marmellata di mirtilli



Ho lavorato a lungo nella planetaria, con il gancio a foglia, le uova con il burro e lo zucchero, finché il composto non è diventato cremoso e omogeneo. Con la spatola ho incorporato le farine, il lievito, la vaniglia, alternando con il latte di mandorle per mantenerlo morbido. Ho versato il composto nella tortiera imburrata e infarinata, e ho infornato a 180°. Ho sfornato dopo una trentina di minuti, quando lo stecchino è uscito pulito, e ho lasciato raffreddare. A quel punto, ho tagliato il dolce nel mezzo con un lungo coltello affilato e farcito con la marmellata di mirtilli. Ho richiuso e cosparso di zucchero a velo. Volendo strafare si può servire con panna montata.


Passaggio per gli animali di una casa tipica trentina


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