28 May, 2015

Storie di fiori e di occupazioni

Nell'aprile del 1969, e cioè in pieno "Flower Power" - tre mesi prima di Woodstock, per intenderci - a Berkeley, in California, la "commissione Robin Hood", formata da cittadini di varia estrazione, occupò un appezzamento di terra incolta e abbandonata per piantare alberi e coltivare ortaggi "non contaminati".
Un gesto di disobbedienza civile che ebbe risonanza ovunque e che è considerato l'inizio della svolta ambientalista. People's Park è uno dei simboli della controcultura degli anni Sessanta, il momento in cui espressioni come "comune agricola", "comportamento ecologico", acquistarono il loro senso tutto nuovo lanciato verso il futuro. L'allora governatore della California Ronald Reagan con tutta la Guardia Nazionale non riuscì ad allontanare gli occupanti, ben decisi a mettere in pratica quel sogno bucolico basato sull'organicità, sul rispetto dei ritmi naturali, sulla distribuzione organizzata in cooperative, e sul consumo alternativo a quello industriale. 

A quasi cinquant'anni di distanza conosciamo come si sono evolute le cose e abbiamo imparato che la parola "biologico" significa tante cose e niente. Ma quel sogno - o quel vizio - di considerare ogni cosa indissolubilmente connessa a tutte le altre, quello non ha perso niente del suo splendore.

"Biologico" ormai ha il significato comune di "coltivato senza l'utilizzo di prodotti di sintesi chimica". Ma non basta. E' importante anche rispettare la stagionalità, i tempi di maturazione e preferire cibi che hanno viaggiato poco. 

Da che mi ricordo i fiori di zucchina sono l'annuncio della bella stagione.Il vero esempio della bellezza deperibile e fugace. La mattina, al mercato, sono luminosi, aperti e invitanti sul banco del verduraio, il pomeriggio nel frigo già cominciano ad appassire tristemente come delle zitelle vintage. Svelti, alle padelle, alle padelle!

Ho usato
8 fiori di zucchina
2 uova
50g di farina 0
mezzo bicchiere di birra
sale e pepe
olio per frittura

Ho pulito i fiori eliminando l'estremità verde e il pistillo, li ho lavati e appoggiati su un canovaccio pulito per asciugarli. Intanto ho preparato la pastella sbattendo le uova con la farina, il sale e il pepe. Ho aggiunto la birra fino a che la consistenza non è stata liscia e fluida. 
Ho tuffato i fiori nella pastella facendoli immergere. L'ideale sarebbe far riposare il tutto una mezz'ora in frigo, per ottenere un fritto gonfio e fragrante. Ho scaldato l'olio e versato il composto a cucchiaiate nella padella, poco per volta per non abbassare la temperatura. Le frittelle vanno girate dopo qualche minuto, poi scolate su un sacchetto di carta per alimenti. 







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